Categoria: Domande

Che cos’è l’amore. Non fidarti dell’istinto in amore.

Martina giunge in terapia completamente sconvolta, ha una relazione da tre anni con Matteo un uomo di vent’anni più grande di lei, la storia tra loro non è felice ma lei non riesce a lasciarlo. Matteo è un libero professionista molto affermato in campo artistico e Martina avrebbe voluto apprendere da lui tale arte ma Matteo è molto geloso dei suoi segreti e non le ha insegnato nulla..anzi la sminuisce di continuo, la umilia non fa che decantare quanto lui alla sua età fosse performante, Matteo la relega a ruoli secondari, non le dà attenzioni e sfoga con urla e lancio di oggetti le frustrazioni della sua giornata.

Cerco con Martina di capire cosa ami di lui facendo domande mirate e la risposta è sempre “no”. “Ti coccola?, Ti stimola culturalmente? Ti conivolge nelle sue uscite con gli amici? Ti dice cosa apprezza di te?…Le domande sono tante ma la risposta è sempre “no”. Ora ciò che è importante capire è perchè Martina sente il bisogno di stare con quest’uomo che la fa sentire una nullità, che la relega nei suoi ritagli di tempo, che non la coinvolge nelle sue relazioni sociali. L’istinto la spinge verso di lui, lei si sente innamorata di lui. La risposta sta in una coazione a ripetere, c’è stata nel passato di Martina una relazione che non è andata a buon fine e che il suo inconscio la spinge a ripetere affinchè abbia finalmente un esito diverso, una relazione tra lei e la madre, tra lei ed il padre, oppure una relazione che i genitori di Martina avevano tra loro o con altri significativi…un tipo di relazione che l’inconscio di Martina vuole capire vuole dominare…vuole risolvere, dunque Martina non è davvero innamorata di quest’uomo ma quest’uomo è solo un mezzo per risolvere altro. Nel caso specifico abbiamo individuato nella relazione che la madre di Martina ebbe con un uomo che non era il padre, ciò che l’inconscio di Martina voleva comprendere rivivendola, la madre di Martina era fuggita con quest’uomo quando lei aveva solo 11 anni e poi questa relazione si era rivelata distruttiva per la madre proprio per le caratteristiche dell’uomo in questione, caratteristiche molto simili al suo attuale compagno. Rielaborando questo trauma Martina è riuscita a cambiare e ad uscire da questa trappola dell’inconscio.

L’inconscio spesso ci spinge a capire, a ripetere situazioni del passato e il mezzo con cui lo fa è far sentire la persona innamorata di qualcuno che non ha le caratteristiche per farci stare bene, per comprendere se quello che si sta vivendo è vero amore è necessario analizzarlo, bisogna stare attenti a non proiettare sulla persona qualità che non le sono proprie, chiedersi se si tratta solo di attrazione fisica (a volte agisce come una droga), se la persona si comporta in modo irrispettoso con noi, se condivide i nostri valori e progetti di vita, se è equilibrato nel rispetto degli spazi di libertà…se ci si sente dipendenti da questa persona bisogna andare alla ricerca del motivo inconscio che ha fatto scattare tale bisogno.

Perchè proprio a me è capitata questa tragedia?

Da 18 anni ormai ascolto storie di vita e questa frase è quella che sempre ascolto durante la prima seduta. Si possono forse paragonare le tipologie di dolore? Il dolore ha mille facce e ognuna pesa per il paziente nello stesso modo perchè è la sua personale esperienza, tuttavia egli pensa che nessuno sta soffrendo come lui, che gli altri sono tutti più felici e fortunati…che ingiustamente il destino si è accanito contro di lui. Francesca a quarant’anni ha scoperto di avere un tumore al seno, Maria ha visto il marito ammalarsi di una grave patologia psichica, Franco ha sviluppato a cinquant’anni una dipendenza da gioco d’azzardo, Livia dipende dal cibo, Martino dipende dalla cocaina, Debora a soli vent’anni ha visto morire tragicamente la madre…e potremmo continuare ancora ed ancora ad elencare le mille forme di dolore, queste persone sono quelle che gni giorno incontriamo sul lavoro, a scuola, in palestra, sono le persone di cui non sappiamo nulla, sono quelle persone “gli altri” che noi pensiamo essere pienamente felici e fortunate, scopriamo dunque che la vita perfetta non esiste e che ogni essere umano che noi incrociamo ha avuto, ha o avrà la sua dimensione di dolore. E’ importante sapere che non si è soli ad affrontare quel dato disagio ma moltissime persone lo stanno vivendo in questo momento è inoltre importante sentire che qualunque problema si abbia, è possibile risolverlo, c’è la soluzione, anzi spesso ce ne sono molte, pensarlo invece come immenso, pensarlo come una montagna insormontabile ci farà sentire completamente sopraffatti. Il terapeuta può testimoniare la realtà della vita perchè ascolta la parte nascosta della vita delle persone perchè la società oggi non ci permette di condividere apertamente il dolore, il dolore deve essere celato al mondo esterno. Si scopre dunque che la frase “Perchè è accaduto proprio a me” non ha più ragione di essere pronunciata, in terapia possiamo riequilibrare i vari aspetti della vita, possiamo metabolizzare il dolore, possiamo guardare avanti con energia nuova, lasciarci alle spalle la tragedia e ricominciare a vivere.

 

Aggressività nella coppia

Domanda:

Buona sera dottoressa noi siamo una coppia con problemi…io ho 52 anni e la mia compagna 45, la nostra storia tra alti e bassi dura da 17 anni, abbiamo già tentato circa 6 anni fa una terapia di coppia ma, dopo tre sedute abbiamo smesso di andare, davanti al terapeuta litigavamo solo, le scrivo perchè ho letto che lei gestisce le coppie diversamente dalle normali terapie di coppia, lei vede in sedute differenti l’uomo e la donna …vorrei provare questo diverso approccio.
I problemi tra me e la mia compagna sono tantissimi, lei è impulsiva, irascibile a volte violenta con le cose di casa, io e lei poi non ci capiamo è come se parlassimo lingue diverse e poi non riesco più ad avere rapporti sessuali con lei, da tanto tempo, quello che mi chiedo è se secondo lei dottoressa io e la mia compagna abbiamo ancora possibilità di risolvere i nostri problemi, forse è tardi?

Risposta:

La ringrazio per la domanda, no non è mai troppo tardi per cercare il modo giusto per comunicare. Il metodo che utilizzo io per le terapie di coppia dà davvero ottimi risultati, io vedo in giorni differenti ora l’uomo ora la donna in modo che i singoli componenti della coppia trovino tutto lo spazio possibile per essere davvero se stessi, io ho il segreto professionale dunque le persone possono dire in seduta davvero tutto quello che accade nella loro vita, io farò da mediatore di quegli elementi che consentiranno una migliore comprensione l’uno dell’altro e aiuterò la coppia a trovare la propria dimensione ideale, l’obiettivo è il benessere di entrambe. La mia statistica di successo nelle terapie di coppia è davvero alta.

Mi sento stressato

Franco è un giovane laureato di trent’anni, ha un buon lavoro di cui va’ fiero, il lavoro lo soddisfa appieno, guadagna bene, tuttavia da tre mesi a questa parte si sente agitato, gli incarichi che prima svolgeva con assoluta sicurezza ora lo mettono a disagio, riguarda le procedure piu’ e piu’ volte come se non ricordasse di averle svolte, si sente insicuro.

Analizziamo insieme la sua vita e scopriamo che anche se da 6 mesi a questa parte svolge il lavoro che gli piace prima ha davvero passato una vera e propria odissea lavorativa, ha cambiato diverse aziende, ha subito sfruttamento, è stato mesi senza lavorare…è come se lui in quelle difficili situazioni abbia tenuto duro, abbia sempre lottato senza concedere alla propria parte emotiva di emergere e tutto il disagio vissuto allora emergesse adesso…a distanza di tempo.

Abbiamo poi constatato come in questi ultimi due anni lui non si sia concesso di dedicarsi ai propri interessi, di uscire con gli amici, di dare spazio ad una vita di coppia ma si sia solo dedicato al lavoro o alla ricerca di esso quando l’aveva perduto senza concedersi altro, come se una persona senza lavoro non avesse il diritto di vivere le altre sfere dell’esistenza.

La mente dunque ha subito un forte squilibrio tra dovere e piacere creando il sintomo.

Abbiamo dunque agito come sempre facciamo, su due fronti, uno con la rimozione dei sintomi con le tecniche ipnotiche e due con l’ accompagnare Franco nella trasformazione della propria vita concreta, Franco ha affittato una casa, ha ripreso a frequentare amici, se ne è creati di nuovi, ha riscoperto passioni ed interessi ed ha contattato persone che ora li condividono con lui,  la sua vita adesso, finalmente, è piu’ ricca e varia.

Sul lavoro  si sente bene ed ha definitivamente chiuso le porte alle brutte esperienze del passato metabolizzando il fatto che non avevano alcuna attinenza col suo valore come persona e come lavoratore.

Mancanza di stima nella coppia

Franca (30 anni) dice che il marito Giuseppe (34 anni) da qualche mese ha cominciato a screditarla, quando sono in presenza di amici non perde occasione per metterla a disagio, la critica, le fa domande a cui lei non sa rispondere, ride di lei. A casa  le fa notare quanto lei sia inadeguata ed incapace ad affrontare una conversazione su qualunque argomento, non sa nulla di sport…di arte…di politica…ecc. Adesso tutti i difetti di Franca sembrano emergere in modo insopportabile per il marito, egli la accusa di non occuparsi a sufficienza della casa, di essere superficiale e trascurata…

Per Franca la vita con Giuseppe è diventata impossibile, sta perdendo sicurezza in se stessa sta cadendo sempre di piu’ in uno stato depressivo.

Giuseppe e Franca sono insieme da sei anni e sposati da tre.  Il divario culturale tra i due non è mai stato un problema anzi, a Giuseppe piaceva la semplicità di Franca, la sua allegria, la sua spontaneità, Franca sente di esser stata sempre così, come è ora, non sente di essere cambiata, perchè dunque solo adesso, il solo stare in presenza di lei, scatena la furia critica del marito?

I due coniugi sono venuti in terapia separatamente, hanno affrontato alcuni colloqui singoli in cui è emerso lo specifico vissuto di ciascuno, il sentimento d’amore era ben radicato da entrambe le parti solo che  Giuseppe stava vivendo una particolare crisi esistenziale che non aveva attinenza con la vita di coppia, la moglie in quel momento stava svolgendo il ruolo di capro espiatorio di una rabbia intensa che però aveva origine altrove. Giuseppe da uomo profondamente intelligente qual era ha riconosciuto questo e ha lavorato sulle reali fonti del proprio malessere.

Franca dal canto suo ha lavorato sul riequilibrio del senso di se’ e sul manifestare il proprio affetto al marito nel rispetto di se stessa, la coppia ha ripreso la propria vita insieme con piu’ consapevolezza.

Spesso capita che disagi, tensioni, malumori che hanno matrice in altre aree della vita sfocino nel rapporto di coppia, si pensa che rompendo il legame si stara’ bene ma non e’ così.  La vita è una torta ed ogni fetta è importante, il lavoro, gli amici, gli interessi, la famiglia d’origine…non siamo solo coppia percio’ la coppia non deve e non puo’ avere la responsabilità del completo benessere. La vita di coppia viene spesso idealizzata, ci si chiude nel rapporto a due e si pretende da questa piu’ di quello che possa dare.

 

 

Ma l’ipnosi serve davvero?

Domanda:

Sono Incuriosito dall’ipnosi…da tutto quello che si vede e si sente sull’ipnosi, da una parte mi attrae dall’altra ne ho paura, penso a quello che a volte si vede in tv, la perdita di coscienza…però mi piacerebbe provare.
Ho un problema di tipo emotivo-sentimentale, intrattengo relazioni sempre con lo stesso tipo di persone e vorrei interrompere la catena dato che evidentemente tutto ciò mi porta a star male, l’ipnosi può aiutarmi?

Risposta:

L’ipnosi è uno strumento davvero molto potente che può davvero risolvere una varietà di problemi vastissima.
L’ipnosi nelle mani di un bravo psicoterapeuta è uno strumento usato a fin di bene, per la cura, non certo per far spettacolo come vedi in tv, non è quello lo scopo, puoi affidarti con fiducia. Io prima di sottoporti al trattamento ti spiegherò esattamente tutto quello che accadrà, io utilizzo due tecniche ipnotiche differenti e a seconda di quella che useremo avrai tutte le spiegazioni del caso, ci sono miei casi che si sono risolti in 6 sedute con l’ipnosi…
è uno strumento in cui credo moltissimo e applico anche su me stessa. Io utilizzo e faccio utilizzare supporti audio e video prodotti da me per facilitare l’entrata in ipnosi, ti insegnerò anche tecniche di autoipnosi perchè tu possa fare esercizi anche a casa. Ti aspetto.

La terapia online

Francesca da cinque anni soffre di gravi attacchi di panico, esce poco da casa, quasi per nulla, mi chiede di poter effettuare una terapia online ed io accetto.

Ho seguito diverse persone utilizzando La terapia online e devo dire tutte con ottimi risultati in breve tempo…io stessa ho potuto constatare come le tecniche informatiche ci siano venute incontro in maniera eccellente per il benessere delle persone. Ho potuto in alcuni casi anche sperimentare l’ipnosi ed i pazienti hanno risposto in maniera ottimale. La concentrazione nei confronti della voce del terapeuta è massima e ciò rende la terapia davvero incisiva…il canale dell’udito diventa preponderante rispetto a quello visivo…pur vedendosi via web cam….e ciò amplifica il potere suggestivo della parola.

La terapia online per quella che è la mia esperienza è stata efficace in tutti i campi soprattutto  nei casi di ansia,  di ossessioni e di patologie alimentari.

 

Problemi di peso

Domanda:

Gentile dottoressa sono una ragazza di 24 anni che vorrebbe perdere peso, il mio problema è che mangio male e fuori pasto, quando sono agitata mangio…quando mi annoio mangio, se anche mi danno una dieta da seguire, sono andata infatti anche dalla dietologa, io poi non la seguo, poi mi deprimo e divento triste perchè ho fallito nel seguirla e mangio ancora di più. Ho letto che lei è anche personal trainer e può seguire le persone sia da un punto di vista psicologico che di allenamento e alimentazione, credo di aver bisogno di tutto questo insieme e di una persona che mi segua e mi sproni. Può farlo?

Risposta:

Certo, perchè una persona che vuole ottenere dei risultati e perdere peso deve agire a 360 gradi, lavorare sul perchè riversa nel cibo le proprie tensioni, approcciare ad una sana alimentazione e programmare una attività fisica adeguata.
E’ vero sono anche personal trainer, compaio nelle liste dei trainer della mia città, utilizzo dunque tutte le mie conoscenze per far ottenere il risultato al mio paziente seguendone anche gli allenamenti. Ho sempre ottenuto ottimi risultati poichè corpo e mente sono un sistema unico.
Contattami pure, ti aspetto.

Sento che mi sto per ammalare seriamente.

Domanda:

Il mio problema è che mi sento malato, ho già fatto molte analisi ma il medico di base dice che non ho nulla, che non risulta nulla. eppure io mi sento male…temo di avere qualcosa di serio…un tumore….non so se fidarmi del medico di base.. .ho per sicurezza contattato un luminare e anche lui mi ha rassicurato. A questo punto potrebbe essere che in realtà il mio sia un problema psicologico, mi vergogno a parlarne, e ammetto certi giorni mi sento malato sul serio e questa storia che sia solo un problema psicologico…ancora non mi convince. Ho speso parecchio in analisi, le ho fatte due mesi fa, ma ho già voglia di rifarle.

Risposta:

Caro D.B. innanzitutto i disagi psicologici non sono affatto da sottovalutare, non sono da mettere in secondo piano rispetto a quelli fisici anzi spesso vi è una commistione tra loro, il perchè tu abbia sviluppato questo sintomo e come farvi fronte può essere affrontato in terapia, è un sintomo comune ma acquista un suo senso all’interno della storia personale di ogni individuo. Il problema può essere affrontato e risolto e non devi temere di parlarne, prova a fare qualche colloquio con un terapeuta che ti aiuti a focalizzare quelle aree in cui adesso e nel passato hai provato disagio.

Una aggressività incontollabile

Domanda:

Buonasera, sono Ruggero, ho 56 anni e mai avrei pensato in vita mia di rivolgermi ad un terapeuta perché nella vita me la sono sempre cavata da solo e con discreto successo, sono un noto libero professionista, gestisco una attività in proprio, ho dipendenti, ho una bella famiglia e figli grandi che vivono ancora in casa. L’attività va bene, solo che da un paio di anni a questa parte io ho scatti d’ira incontrollabili, faccio e dico cose decisamente sopra le righe, a seguito di piccoli errori fatti dai dipendenti o dai figli…la reazione è spropositata, quando entro a casa o in ufficio l’atmosfera si fa gelida, tutti sembra attendano solo che scoppi la bomba, mi fissano, e già questo mi innervosisce.

Risposta:

La psicoterapia basa la sua ragione d’essere proprio sul cambiamento, prendere coscienza di un comportamento e agire per modificarlo è proprio il nostro obiettivo (del terapeuta e del paziente insieme). In seduta si valuteranno alcune cose quali la quantità di accessi d’ira, il luogo e le modalità in cui si verificano, le condizioni generali di stress in cui lei vive, in base a questi ed altri parametri si deciderà insieme un protocollo di intervento, ci si può allenare al controllo mettendo in atto specifici comportamenti, così sarà in grado di prevedere e gestire questa aggressività.

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